venerdì 13 settembre 2013

Pelle di pesca

Pelle di pesca
di gambe come lunghe autostrade...
dove sei ora.

Di fronte al mare ti salivo e scendevo
dicevi come l'onda
ridevi di piacere.

Un giorno ti ho vista passare
come un lampo d'aprile squarciare il sole
e scomparire di nuovo
tra mille teste senza occhi.

Amore dove sei
cosa ci ha cambiati..
quale prezzo e con quale moneta
ci tocca pagare.

E dove sono i tuoi occhi...
e cosa faro' anche quando l'ultimo di ricordo
sara' sottratto al tempo
quando anche l'ultima briciola di te
mi avra'affamato ancora.

Ora dicono che sei ceramica...
sorridi a denti stretti
di borghese disincanto

ma tu per me sei quella
che salivo e scendevo.....
come l'onda del mare dicevi
e ridevi di piacere.

Come due lati di una stessa conchiglia
ancora uniti
aspettavamo
infine
il mattino.

Nessun commento:

Posta un commento